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Energia, riqualificazione e neutralità climatica: la visione del Governo per il settore edilizio

Negli ultimi mesi, la riqualificazione edilizia e la transizione energetica sono al centro del dibattito nazionale ed europeo. La Direttiva Case Green, il ruolo delle energie rinnovabili e il futuro delle strategie di decarbonizzazione sono temi di fondamentale importanza per l’Italia. Durante un’intervista a Giornale Radio, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha illustrato la posizione del Governo sulle politiche ambientali e sulle azioni per rendere il patrimonio immobiliare più efficiente dal punto di vista energetico.

Riqualificazione edilizia: un percorso da adattare alle specificità italiane

Uno dei punti più rilevanti emersi durante l’intervista riguarda il recepimento italiano della Direttiva EPBD IV (Energy Performance of Buildings Directive), meglio nota come Direttiva Case Green. Il Ministro ha ribadito che l’Italia condivide l’obiettivo di lungo termine della neutralità climatica al 2050, ma ha espresso alcune riserve sulle modalità e sulle tempistiche imposte dall’Unione Europea.

Quali sono le principali criticità?

  • Il patrimonio immobiliare italiano è tra i più datati d’Europa, con il 70% degli edifici costruiti prima del 1990 e molti vincoli architettonici e urbanistici che rendono complessi gli interventi di riqualificazione.
  • L’80% delle abitazioni italiane è di proprietà privata, un dato che incide sulle possibilità di adeguamento rapido rispetto a paesi con un modello immobiliare più incentrato sulla locazione pubblica.
  • La presenza di edifici storici e vincolati rende più difficile il rispetto di obiettivi rigidi di efficienza energetica.

Secondo il Ministro, il percorso di riqualificazione dovrà quindi essere adattato alle specificità del nostro territorio, evitando che gli obblighi di ristrutturazione diventino insostenibili per le famiglie e le imprese.

Un approccio pragmatico alla transizione energetica

Un altro tema centrale dell’intervista è stato il ruolo delle fonti rinnovabili nel raggiungimento degli obiettivi climatici. Il Ministro ha evidenziato che l’Italia sta investendo fortemente nel fotovoltaico, nell’eolico e nel geotermico, ma ha anche sottolineato come la transizione non possa basarsi esclusivamente su queste tecnologie.

Secondo Pichetto Fratin, un mix energetico equilibrato è fondamentale, e il nucleare di nuova generazione potrebbe giocare un ruolo chiave per garantire un approvvigionamento stabile e sostenibile nel lungo periodo. In particolare, ha parlato degli SMR (Small Modular Reactors), una tecnologia ancora in fase di sviluppo ma che potrebbe garantire energia pulita e costante senza l’impatto ambientale e logistico delle grandi centrali nucleari tradizionali.

Per quanto riguarda il settore edilizio, il Ministro ha sottolineato l’importanza di integrare le rinnovabili negli edifici, ma senza imporre soluzioni univoche. Ad esempio, mentre in alcuni contesti il fotovoltaico è una scelta vantaggiosa, in altri potrebbero essere più efficaci interventi di coibentazione e building automation per ridurre i consumi.

Il tema dell’energia e i costi per le imprese e le famiglie

Uno dei punti più discussi riguarda il costo dell’energia in Italia, che continua a essere più alto rispetto a paesi come la Francia e la Germania. Il Ministro ha spiegato che il motivo principale risiede nella struttura del mercato energetico europeo:

  • In Francia e Spagna, il costo dell’energia è più basso grazie a una maggiore quota di nucleare e fonti rinnovabili.
  • In Italia, invece, il 40% dell’energia elettrica viene ancora prodotta con il gas, che determina prezzi più elevati.

Per affrontare questa sfida, il Governo sta lavorando su contratti di lungo termine per le forniture di gas e su incentivi per le imprese energivore, in modo da stabilizzare i prezzi e rendere il sistema più competitivo.

Cosa aspettarsi per il futuro?

L’intervista ha fornito una panoramica chiara su come il Governo intende muoversi nei prossimi anni per conciliare sostenibilità e crescita economica. Le parole chiave saranno flessibilità, gradualità e innovazione, con l’obiettivo di accompagnare cittadini e imprese in un processo di transizione che sia economicamente sostenibile e tecnicamente realizzabile.

Se da un lato le politiche europee impongono obiettivi stringenti, dall’altro l’Italia ha bisogno di un percorso di transizione adatto alla sua realtà immobiliare e produttiva, per evitare che la sostenibilità si trasformi in un onere insostenibile per famiglie e imprese.